Robert Bosch in prima linea nella gestione di liquidità via Internet
Se da una parte le aziende hanno bisogno di sviluppare i propri sistemi di comunicazione bancaria causata anche dalla dismissione annunciata di ETEBAC, dall’altra alcuni considerano questo cambiamento forzato come un’opportunità per riorganizzare la loro gestione della liquidità nel complesso.
È il caso del gruppo industriale Robert Bosch (Francia), che è ricorso all’editrice di software Exalog per poter essere in prima linea nella gestione della liquidità e della connettività bancaria via Internet.
Intervista a Serge Dethoor, Direttore della Tesoreria Robert Bosch SAS (Francia), che ci illustra quest’implementazione di grande portata.
Può descrivere in breve il Gruppo Robert Bosch in Francia?
La tecnologia automobilistica rappresenta il settore più importante del Gruppo Bosch. Il Gruppo Bosch è presente anche nel settore degli elettroutensili, degli apparecchi termotecnici (insieme al Gruppo ELM-Leblanc), degli elettrodomestici e dei dispositivi tecnici di sicurezza; inoltre, insieme alla divisione “Drive and Control Technology”, offriamo sistemi integrati per l’automatizzazione della produzione. Il Gruppo si avvale della collaborazione di 8.000 dipendenti in Francia.
Robert Bosch SAS (Francia) è l’azienda di riferimento, la nave ammiraglia in un certo qual senso, che garantisce il finanziamento di tutte le società del Gruppo sul territorio francese. Noi rappresentiamo l’elemento di raccordo per la centralizzazione della posizione in Euro dei diciassette soggetti che sono affiliati a noi. D’altra parte, li sosteniamo anche in altri ambiti, tramite i nostri servizi centrali in ambito giuridico, fiscale e delle risorse umane.
Com’era organizzata la gestione della liquidità prima di ristrutturarne il funzionamento?
Le società del Gruppo sono state dotate di software eterogenei, installati nel corso degli anni, per i quali si è resa necessaria un’evoluzione. Inoltre, questi soggetti sono completamente diversi fra loro in termini di liquidità e fatturato. Le modalità di scambio dei flussi bancari potevano quindi essere molto varie. Dovevamo tenere conto di queste differenze al momento di scegliere la nostra nuova soluzione di gestione della tesoreria.
Quali erano gli aspetti da migliorare?
In primo luogo, desideravamo approntare un sistema di finanziamento interno degno di questo nome. Volevamo allineare giorno per giorno le posizioni in eccedenza delle società del perimetro aziendale e, viceversa, finanziarle ogniqualvolta ne avessero avuto bisogno. Inoltre, per noi era importante che tutto il Gruppo utilizzasse la stessa applicazione, con un’ampia gamma di funzionalità, e che fossimo dotati tutti della stessa tecnologia. Si doveva poi prendere in considerazione l’idea di abbandonare ETEBAC e familiarizzare con la presenza sempre più diffusa di nuovi file con formati variabili (XML). Infine, dovevamo trovare un prodotto soddisfacente alle specifiche definite di comune accordo, che fosse il più completo possibile in termini di servizi bancari.
L’azienda aveva altre necessità relative alla soluzione futura?
L’aspetto della sicurezza era molto importante: la nostra casa madre ci aveva sostenuto nella diffusione dell’uso della doppia firma digitale. Nelle società più piccole del Gruppo non era utilizzato alcun sistema di conferma elettronica fino a quel momento. Volevamo anche disporre di uno strumento flessibile che consentisse alle aziende una certa indipendenza, di poter gestire la propria amministrazione a livello locale pur centralizzando la totalità dei dati per il Gruppo in Francia.
Quali sono stati i criteri applicati per la selezione del fornitore di servizi adeguato alle esigenze aziendali?
Dopo aver catalogato le soluzioni utilizzate presso le nostre diciassette filiali, abbiamo comunicato le nostre specifiche a diversi fornitori. La nostra idea era quella di avere la possibilità di conservare una soluzione in modalità SaaS (Software as a Service) che ci garantisse una flessibilità sufficiente, ma il fornitore del servizio doveva dimostrarci che quella soluzione era coerente con i nostri requisiti di sicurezza.
L’applicazione Allmybanks proposta da Exalog era ciò che faceva al caso nostro: una soluzione integrata di pianificazione di tesoreria che teneva conto delle nostre peculiarità, quali la diversità delle nostre attività e la necessità per le filiali di operare in piena autonomia. I criteri di flessibilità e di costo erano altrettanto importanti. Con Exalog, la tariffa non è vincolata né al numero di utenti né a quello delle banche collegate. La soluzione Allmybanks ci è piaciuta molto anche per le possibilità di evoluzione che offre: infatti è stato possibile impostare degli sviluppi in funzione delle nostre esigenze.
Com’è andata l’implementazione di Allmybanks?
L’implementazione della soluzione si è svolta in maniera graduale, non si è trattato di un cambiamento brusco. Nel febbraio 2011, è stato lanciato il progetto di una nuova soluzione di gestione della liquidità e di comunicazione bancaria. L’azienda Robert Bosch SAS (Francia) è stata la prima a passare a Allmybanks. Poi ci hanno seguito tutte le altre filiali del Gruppo. Infine, l’implementazione è stata completata in sei mesi invece dei nove previsti inizialmente sulla base dell’analisi preliminare di fattibilità.
In termini di comunicazione bancaria, Exalog ci ha supportato nella scelta del protocollo EBICS TS in sostituzione di ETEBAC. Nel luglio 2011 abbiamo vinto la nostra sfida: abbiamo abbandonato ETEBAC e reso operativa la nuova soluzione di gestione della liquidità per tutte le aziende. In quel periodo la dismissione di ETEBAC era ancora prevista per settembre 2011.
Quali fasi del progetto sono state gestite particolarmente bene?
Senza dubbio, abbiamo apprezzato l’assistenza di Exalog per tutta la durata del progetto. La formazione dei team sulla nuova soluzione adottata è stata molto soddisfacente e l’integrazione graduale delle filiali si è svolta senza intoppi. Parimenti, non abbiamo avuto nessun problema relativo all’interfacciamento con i software già presenti nelle aziende. L’anticipo ottenuto sulle tempistiche prospettate inizialmente è stato apprezzabile.
Quali sono i progetti per il futuro della Robert Bosch SAS (Francia)?
Durante l’ultimo trimestre 2011, è stata implementata un’app di paghe centralizzata che utilizza il nuovo formato SCT per i bonifici effettuati per circa 6.000 collaboratori. Abbiamo una nuova sfida per il 2012: diffondere l’uso del bonifico SEPA per gli altri bonifici a terzi. Un altro grande progetto per i prossimi mesi!
Il punto di vista di Exalog
Guillaume Lafarge, Presidente
Mettiamo a disposizione dei nostri clienti la nostra competenza di 28 anni nella gestione dei flussi finanziari. Nel caso della Robert Bosch SAS (Francia), questo aspetto è emerso al momento della scelta del protocollo in sostituzione di ETEBAC. Dato il perimetro d’azione francese del gruppo e il desiderio della direzione di diffondere l’uso della firma digitale doppia, il protocollo più adatto era effettivamente l’EBICS TS con certificato 3SKey. Ai nostri clienti con controparti bancarie internazionali consigliamo la nostra piattaforma Service Bureau SWIFTNet (FIN e FileAct) operativa da cinque anni.